
Sono rimasto per un attimo a guardarlo, riavvolgendo mentalmente il nastro con il film dei miei ultimi movimenti, che si interrompeva sistematicamente sul gesto di recuperare la debit card. Poi sono esploso in un sorriso di incredula gratitudine talmente sincero che credo di averlo messo in imbarazzo, tanto che ha iniziato a minimizzare l'accaduto, per lui così scontato.
poi è tornato a completare il suo prelievo ed io ho attraversato la strada ancora stupito. quando mi sono girato per l'ultima volta era lì che camminava guardandomi e continuando a schiaffeggiare l'aria nella mia direzione per respingere ogni ulteriore "Thank you so much!!!".
purtroppo non ho avuto la prontezza per chiedergli come si chiamasse e questo mi dispiace perché avrei voluto ringraziarlo meglio, fissando il suo nome nel ricordo di questa piccola storia, insieme a quel viso da inglese pulito.
dispiace ancor di più non aver avuto modo e tempo per offrirgli una birra o spiegargli la mia incredulità.
perché camminando verso casa mi è venuto spontaneo pensare che se fosse successo in tanti altri paesi, e non parlo solo dell'Italia, avrei avuto molte meno possibilità per vivere l'emozione che questi gesti riescono sempre a suscitarmi ed anche per offrire alla mia amica Nancy il pranzo con quei soldi regalati da uno sconosciuto dell'East End.
Buona pasqua anche grazie a lui.
a.