giovedì 23 dicembre 2010

Critica alla massa - Day CCXLVI

sono anni ormai che a fine maggio si ripete la stessa scena nella capitale. al posto degli studenti ci sono cittadini di tutti le classi, categorie e definizioni. e non invadono soltanto la tangenziale; ma anche il lungotevere, le circonvallazioni, i viali dell'eur. sono in migliaia ed il serpentone sfila per la città bloccando il traffico; seguito e preceduto da volanti di poliziotti da tempo bonariamente rassegnati a far loro da scorta per evitare incidenti. sono soprattutto biciclette. molte tirate fuori dalle cantine e rimesse a nuovo con la fantasia che ricerca l'originalità. grazielle, bianchi, safari. altri sono invece pezzi unici. mezzi con 3, 4 ruote. con rimorchi e portapacchi. ma ci puoi trovare anche skate, rollerblade, monopattini. alcuni seguono a piedi spingendo carrozzine o con i bambini sulle spalle tanto è lungo e lento lo srotolarsi del serpentone. si fanno chiamare "massa critica". un'aggregazione spontanea ed improvvisa non perseguibile proprio perché non organizzata. senza capi né itinerari prestabiliti. il livello di "densità" oltre il quale la città, come la intendiamo quotidianamente, quella delle auto e delle rincorse, entra in crisi; stalla. anche qui ci sono automobilisti impazziti e tassisti in cerca della rissa. ed anche qui solidarietà e sorrisi.
perché la "massa critica" rivendica un diritto di tutto, quello di mondo più lento, più silenzioso. in cui l'aria che si respira muovendosi profuma di vento e il rumore è quello dei campanelli delle bici.
dimostrano che si può attraversare una capitale pedalando con calma, se proprio non si ha un treno da prendere al volo. e che le auto in certe situazioni diventano scatole claustrofobiche. non si urlano slogan contro nessuno e le sole bandiere che sventolano sono quelle della pace. mentre invadono gli spazi proibiti del traffico distribuiscono volantini ai passanti ed agli automobilisti. regalano fiori e caramelle. parlano con tutti cercando di spiegare che probabilmente "non c'è fretta". non sono dei terroristi. le ambulanze hanno la precedenza, così come le auto che devono passare per una qualsiasi ragione di urgenza.ogni tanto il cordone si apre per decomprimere il traffico ai lati e basta un solo passante ad un semaforo per bloccare migliaia di ruote in un istante. perché il pedone è l'anello più debole della catena alimentare metropolitana e va tutelato prima di tutto il resto. ogni tanto ci scappa qualche litigata ma di solito non si va mai oltre un "garbato" scambio di opinioni. la sera infine si ritrovano tutti in qualche parco a bere e mangiare mentre le bici aspettano insieme all'entrata. il giorno dopo vanno tutti al mare con gli stessi mezzi. e lungo la colombo lo spettacolo si ripete. ed è veramente uno spettacolo! questo succede tutti gli da ormai non so più quanto tempo. e non soltanto a roma, ma anche parigi, londra, berlino.

contemporaneamente in tutto il mondo. ma per qualche strana gerarchia dell'informazione non se ne parla mai. o poco. e non ci sono migliaia di post su facebook che re inoltrano, commentandole come straordinarie, scene che per la massa critica sono ormai consuete. sopraelevata pedonalizzata e gente che applaude. forse è un problema di contendenti: è più facile individuare un avversario quando si affrontano studenti vs governo che in un non meglio precisato confronto cittadini vs insostenibilità. o forse è il campanilismo nostrano che si indigna se gli toccano il bel paese ed il futuro degli italiani mentre fa spallucce se l'insieme si allarga fino a contenere il pianeta e la deriva ambientale. io credo che sia invece un problema di informazione, che contro il traffico e l'inquinamento sembra ormai vaccinata mentre per il l'antiberlusconismo non ha ancora trovato la cura. ma c'è un organismo intero da preservare e tocca a noi tenere alta l'attenzione su tutto il sistema per evitare che cure accanite su di un solo problema lascino marcire tutto il resto.

a.

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