
Il 31 maggio dell'anno scorso Loredana decideva di festeggiare il suo compleanno e la vigilia della partenza per l'Australia sotto casa mia, al Pigneto, coinvolgendo a mia insaputa tutti i miei amici e lasciando al caso la possibilità di incontrarla o meno, dopo quattro anni di quasi convivenza, l'ultimo giorno utile prima di un viaggio dal quale non è ancora tornata. La leggerezza di quel comportamento non sono mai riuscito ad accettarla e torna spesso a occupare i vuoti del tempo. Gli scontri frontali tra me ed alcune, allora ancora mie, amiche, causarono inoltre frattura insanabile tra me ed un mondo che fino a quel momento racchiudeva la maggior parte dei motivi per i quali mi consideravo una persona fortunata. Quello è stato davvero l'inizio di tutto il disastro che mi ha portato ostinatamente a riempire per due volte le valige con in mano un biglietto di sola andata per Londra. Tanto più che in quello stesso giorno di 5 anni fa entravo per la prima volta a casa di Lory con un mazzo di fiori ed il sorriso di chi è particolarmente contento di essere stato invitato al suo compleanno. Una giornata che difficilmente poteva passare tranquilla


In casa con me troverò due inglesi, un ragazzo ed una ragazza, e forse una ragazza italiana. In una stanza finalmente da solo, spero di trovare maggiore sicurezza e tranquillità. Di potermi dedicare con attenzione alla lingua e di riuscire a stringere un vero legame con i flatmates. Mi auguro di cominciare a sentire mie almeno quelle quattro pareti ed un po' del tempo che sto vivendo qui. Ho voglia di pensare a me durante la giornata e lasciare i bilanci alla chiusura delle stagioni. Di girare i Charity Shop di Chelea, che mi hanno detto essere i più riforniti anche se i più cari, perché le persone smettano di guardarmi e pensare che io sia italiano o egiziano o spagnolo. E poi devo andare a Brighton dove hanno girato Quadrophenia a schifarmi pure io dell'acqua marrone che bagna quella spiaggia. Ho bisogno di Londra fino a stancarmi, ad arrivare esausto la sera, buttarmi sul letto e magari a quel punto riuscire a dormire un po'.
a.
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