Serata tranquilla stasera, giusto un paio di birre con Emily che è a Londra per una settimana dopo aver condiviso qualche mese con noi l'anno scorso. Ero andato in bici perché l'appuntamento era a Stratford, una fermata di Central Line da casa mia ed, a parte una piccola deviazione iniziale, è un lungo rettilineo di 4 Km, anche se io all'andata ne ho percorso qualcuno in più cercando improbabili scorciatoie. Al momento di salutarci, intorno alle 22:30, ho salutato i miei amici ed ho imboccato quella che credevo fosse la strada del ritorno, lontana poco più di un quarto d'ora, pedalando tranquillamente.
Dopo 10 minuti che vagavo senza riconoscere nessuna delle vie ho iniziato a preoccuparmi aumentando l'andatura. Dopo 20 eri in pieno panico e non sapevo più dove andare.
Allora ho cominciato ad improvvisare errori. Ho seguito una percorso inventato, chiesto indicazioni, tallonato gli autobus e mi sono perso. mentre consultavo la mappa ad una fermata qualcuno da un'auto mi ha lanciato un uovo prendendomi le gambe. spinto dalla paura di rimanere vittima di qualche gang dell'East End, ho preso a correre come un pazzo, senza più considerare il codice della strada. Ho imboccato superstrade e sceso contromano la rampa di una motorway. Saltato tutti i semafori e i sensi unici che si frapponevano tra me e la salvezza. ho cercato consiglio nei cartelli e mi sono perso ancora. Il tutto senza luce e senza giacchetto fluorescente. Ad un certo punto ho pensato che non sarei tornato a casa prima dell'alba oppure che sarei stato investito da un camion. la ruota posteriore sembrava soffice in maniera preoccupante ma non volevo pensarci. non potevo permettermi una foratura. Ho ignorato il freddo e la pipì di quelle maledette birre, accelerando ogni volta che una macchina sembrava avvicinarsi in maniera sospetta.
Continuavo a leggere nomi di zone sentite solo negli annunci delle camere in affitto. ero pronto a chiamare il 999. poi è apparso l'N8 ed ho vissuto la gioia disperata del naufrago senza più bussola. non ho più lasciato la mia stella polare. Novello Pollicino, seguendo il percorso delle fermate di quella linea a ritroso, alle 01:05 ero di nuovo a Stratford senza aver smesso mai di pedalare, da là dritto a casa. Gli ultimi chilometri sono stati degni di Dorando Petri. Sono arrivato, stremato ma senza aiuto, in 15 minuti, come da programma.
Ora vado a fumarmi una sigaretta.
a.
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