sabato 11 giugno 2011

Keep calm and carry on - Day CDXVI

416 giorni sono passati da quando sono decollato dall'aeroporto di Pisa, con la benedizione della nuvola islandese che all'ultimo ha deciso, senza che io avessi insistito, di lasciarmi passare. mi sembra una ricorrenza sufficientemente inutile per provare a riprendere il filo del quotidiano, visto che ormai di tempo ne ho a sufficienza e sto anche finendo le scuse buone per non studiare l'inglese.
oltremanica oggi si è vissuta una delle più tipiche giornate inglesi: così mentre la tradizione sfilava in alta uniforme a S. James Park per ricordare alla regina che dio le vuole bene e le ha regalato un'altro anno di cappellini e sunday roast, l'eccesso pedalava nudo a Marble Arch, per ammonire il mondo dall'uso indiscriminato di auto e petrolio. il tutto ovviamente sotto un cielo che ha regalato un susseguirsi continuo di stagioni, temperature e stati d'animo.
manco a dirlo mi sono perso entrambi gli avvenimenti, anche se ero in centro, un po' perché il mio parrucchiere di fiducia non c'era e quindi avevo dovuto ripiegare su quella che un tempo era la mia prima scelta, salvo poi cadere i disgrazia per evidente perdita di dedizione, che mi ha rovinato la mattinata a credo i prossimi 15 giorni togliendomi ogni slancio propositivo; ma soprattutto perché ero intenzionato a spendere il buono da NEXT che mi avevano regalato per il compleanno. quindi mi sono buttato nella ressa di Oxford Street uscendone dopo due ore con il buono ancora intatto ma con due paia di occhiali ed un cappellino, tutto Primark, costo totale dell'Operazione Consolazione 5£!
Forse sarei ancora riuscito a vedermi almeno il passaggio della RAF ma ero solo e mi rompo a girare troppo per la città senza qualcuno con cui parlare. Purtroppo Nancy è a Napoli fino a mercoledì e di solito è lei che mi accompagna a perdere tempo. così me ne sono tornato a casa con tante buone intenzioni di dedicarmi all'language improvement a cui non ho dato seguito perché alla fine ho deciso di ricominciare a scrivere, sennò finisco per scordarmi anche quel poco che mi succede.
la notizia più importante della settimana, almeno fino ad oggi, è il nuovo lavoro part-time come aiuto cuoco (e kitchen porter!) al The Windmill un pub della City gestito da un genovese ormai da quasi 20 anni a londra. Il nuovo prestigioso incarico è arrivato davvero per caso nel giro di 24 ore. lunedì ero a casa di nancy, pronta a partire per l'italia, e mentre sfogliavo gumtree, in preda al panico per il taglio progressivo delle ore al call center, ho visto l'annuncio a cui ho risposto con poche pretese perché, visti gli orari 12-15 e i giorni lun-ven, immaginavo la montagna di risposte che sarebbero arrivate. l'unico punto a mio vantaggio era l'esperienza di 6 mesi da Biagio@bankside come pasta/pizza chef che mi rendeva decisamente sopraqualificato per quel ruolo e quindi appetibile.
contro ogni previsione un'ora dopo salutata nancy mi è arrivata la chiamata di alberto, il titolare del pub, che mi chiedeva la disponibilità per un colloquio. in due ore avevamo parlato, il giorno dopo ero in prova e mercoledì ho iniziato a lavorare al fianco dello chef antonio, sardo trapiantato in uk, sposato con una filippina e papà di tre bambine. da allora quando arrivano le 15 mi tolgo grembiule e cappellino, salto in bici e corro come un disperato verso blackfriars bridge nel tentativo di perdere meno tempo possibile, dato che alle 15 comincia anche il turno al call center. il tutto è capitato tra l'altro nella settimana in cui ci hanno tolto altre 4 ore di interviste ed i soldi non mi sarebbero mai bastati per stare nelle spese. tanto che avevo già iniziato a limare i fondi per trasporti e birra!
alla fine, come mi ha detto una volta mia madre, qualcosa succede sempre. anche se serve tenermi a galla piuttosto che tirarmi fuori. ma non mi lamento.
sfortunatamente la novità mi ha costretto a lasciare il corso di inglese che seguivo da un paio di mesi presso la biblioteca del mio council [tower hamlets]. non è che fosse eccezionale ed era frequentato soprattutto da donne adulte provenienti da paesi dell'aria asiatica (bangladesh, sri lanka, ...) per cui non avevo stretto amicizia con nessuno. però mi costringeva a parlare un po' di inglese perciò penso che mi iscriverò a qualche scuola che utilizza il metodo callan così da forzarmi ancora all'interazione.
nel frattempo continuo a prendere in prestito dvd che più che vedere leggo, visto che passo il 90% del tempo a fissare i sottotitolo cercando di sincronizzarli all'incomprensibile mormorio gutturale dell'interprete di turno e finisco sempre a notte fonda perché devo fermarmi ogni due minuti a controllare il significato della parole che non conosco. per fortuna che la mattina non mi devo alzare presto. il problema è che mi sto rendendo conto che ogni parola che memorizzo ne dimentico altre due e col tempo inoltre, tendo a dimenticare anche quella memorizzata pur non avendone assimiliate altre. in pratica sono nel mezzo di una crisi emorragica di vocaboli...
stasera covent garden per incontrare un po' di gente nuova. qua c'è sempre il problema del "ricircolo" come dice lorenzo: bisogna continuamente provvedere a rimpiazzare quelli che lasciano londra, che però sono insostituibili, altrimenti non se ne andrebbero...
a.

Nessun commento:

Posta un commento