mercoledì 28 aprile 2010

"Now it's very quiet!" - Day VI

La resa dei Conti
Ieri mattina avevo un conto da saldare con i Recruitment Center dopo i giri a vuoto di venerdì. Caffé Nero e Spaghetti House mi aspettavano per offrirmi lavoro, soldi e una vita londinese finalmente appagante. Per questo, e soprattutto per l'insonnia senile che ormai cresce con incrementi secondi solo a quelli dei capelli bianchi, alle 7:30 ero già lì a cercare di leggere senza occhiali il display del cellulare. Il piano era di arrivare a Covent Garden
per le 10:30, mezz'ora dopo cioè l'apertura dell'ufficio, perché come direbbe Romano: “Il ritardo è di classe”.
Caffè amaro
Avevo quindi tutta la tranquillità per prepararmi con calma. Ero talmente in anticipo che ritrovarsi a correre per non trovare tutto chiuso è stato facilissimo, tanto che ho dovuto aspettare un paio di minuti prima di entrare per recuperare un ritmo sinusale decente perché la tachicardia direbbe Romano, non per niente di classe. Tornato ad uno stato accettabile ero pronto ad affrontare finalmente il mio destino, ma la porta si è aperta ancor prima che potessi afferrare la maniglia, restituendo gli avanzi malconci di un ragazzo, troppo malinconico per non essere italiano, con in pugno un cv uscito distrutto dal colloquio appena sostenuto. Per fortuna la manager mi aveva intravisto così non sono potuto scappare a consolare il mio collega. Toccava a me. Con le interviste a Londra mi capita il contrario di quello che mi succede in Italia per la maggior parte del tempo: mi ricordo tutto. La tipa di Caffé Nero l'avevo registratata. Viso, espressioni, colore dei capelli. Anche il cattivo accento maccheronico mi era rimasto impresso. Sono quasi pronto a scommettere che indossasse la stessa camicetta. Per lei ovviamente ero poco più che un primate col pollice opponibile ed infatti, senza alzare lo sguardo dal mio curriculum,
ha ripetuto le stesse identiche domande di due mesi fa. Anche queste le ricordavo bene tanto che in un impeto di audace entusiasmo mi sono preso la libertà di anticipare una risposta.
“Suiss Cotte'”
Lei probabilmente spiazzata dall'intraprendenza dell'esemplare di anello mancante che si trovava davanti ha sollevato di venti gradi lo sguardo infastidita.
“Sorry?!”
“Sviss Cottasc”
“I didn't understand...”
“De closest tub' stescio niar mai accomodescio its Swisc Kottesg”
A quel punto, trattenendo una furia sanguinaria solo per evitarsi le rogne che Greenpeace le avrebbe procurato se mi avesse conficcato le penna in un fianco, mi ha gentilmente chiesto di mostrarle la posizione della fermata sull'enorme mappa della metro appesa al muro dietro di me. Dopo aver vagato col dito tra Heatrow e Greenwich ho appuntato dritto all'obiettivo scostandomi un poco per mostrarle i progressi dell'evoluzione Darwiniana.
“Ah! Swiss Cottage?!”. Perché io che avevo detto?!
Dopo di che ha iniziato un lungo discorso sulla crisi che a me sembrava Alberto Sordi quando fa l'americano in cui ho colto solo la parola quiet, chiudendo con un malcelato ghigno di piacere sulla frase: We'll call you back.
Non potevo aggiungere molto. “All right!”.

In realtà io puntavo su Spaghetti House nella speranza che Deborah fosse ancora al suo posto e magari con un budget maggiore per le spese personali. Ad accogliermi ho trovato lo stesso baffo indolente dell'altra settimana, già sfinito dal lavoro alle 11 di mattina. Stavolta esanime si è limitato a guardare in direzione delle scale per indicarmi la strada. Di sopra c'era solo una ragazza in attesa del suo turno, che mi ha rassicurato sulla presenza della manager. Non era 
Deborah purtroppo, anche perché lei sarà stata allontanata dalla società per finte fatturazioni, ma una professionale intervistatrice che parlava in inglese e che incredibilmente è riuscita a capire quello che dicevo anche quando invece che “Lettera di referenza” Reference Letter ho detto Referee Letter. Letteralmente “Lettera dell'arbitro”! Fino a quel momento ero stato corretto per cui mi ha solo ammonito dopo di che ha iniziato un lungo discorso sulla crisi in cui ho colto solo la parola Very Quiet. Dovevo comunque esserele sembrato particolarmente disperato perché ha addolcito il solito We'll call you back con una rassicurante considerazione sul tempo che migliorava...

Step by Step
Era ora che cominciassi a cercare lavoro sul serio curriculum alla mano. La nota più positiva della giornata è stato constatare che l'ufficio vicino Holborn che si vantava su Google di essere Probably London's cheapest photocopy shop esiste davvero, anche se per un attimo ho temuto di essermi imbattuto in qualche sede occulta del MI6, lo stravagante servizio segreto di Sua Maestà la Regina famoso pe i film di 007 e per mettere online la pagina per la ricerca del personale! [www.sis.gov.uk/output/careers-1.html]. A parte la porta blindata in un vicolo deserto [e se credete che sto romanzando guardatevi lo streetview] aperta a distanza, l'ascensore con le porte a maglia tipo montacarichi e l'infinita seri di corridoi percorsa il brivido è valso il risultato. con 2 Pound e 99 mi sono portato a casa 100! fotocopie contro le 20 della settimana prima a 4 pound! Nell'ufficio, circondato da una serie di fotocopiatrici vecchissime c'era solo questo tipo con la faccia da spia russa passata al nemico, che trascurando le mie rassicurazioni sulla relativa importanza del contrasto, continuava a guardare le fotocopie in controluce, manco fossero banconote false da 1 milione di pound. E giuro che ne ha provate almeno una mezza dozzina prima di mandare alle stampe quella buona.
Quel che rimaneva della mattina l'ho passato a distribuire una decina di curriculum a Soho con risultati che hanno oscillato dal sorriso irresistibile di una commesso in una focacceria al grugnito di un cameriere dell'est dentro Pizzeria Italiana.
Comincio a dubitare del porta a porta, non conosco nessuno che abbia trovato lavoro così. certo che però ora questi 50 curriculum devo usarli in qualche modo per cui si camminerà ancora parecchio sperando nella sorte. Che non dico debba essere buona ma almeno “Normale”.
Dopo che ho pagato il rinnovo del dominio la casella di posta ha ricominciato a funzionare regolarmente recapitandomi direttamente da gumtree.com un tentativo di truffa che per poco non mi fregava. Evidentemente quel settore non è mai quiet.

a.




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