Strange [birth]days
Un anno fa mentre tornavo dal lavoro pensavo completamente svuotato che avrei festeggiato uno dei miei peggiori compleanni. Probabilmente il più inquieto. Poi una volta tornato a casa la luce si era accesa su una cucina piena di amici e per un momento ero riuscito a compiacermi dell'idea che forse "qualcosa di buono c'era in me". Invece tutto era saltato in aria nel giro di due settimane. Rancori repressi, incomprensioni, insulti e tante parole sono esplose all'improvviso lasciandomi orfano di una vita che credevo blindata e rassicurante e sulla quale mi ero poggiato per resistere all'ennesimo calcio in culo da parte della vita. Mi sono ritrovato dopo anni senza riferimenti. Senza un punto dove guardare che fosse un po' più in là di quella alienante quotidianità. Poi è arrivata la vertigine e la paura di non farcela. Le domande senza risposta. I vuoti e i bisogni frustrati. Infine la fuga; perché ormai non so fare altro. Scappare dalle difficoltà: lavori difficili, coinquilini distratti, vicini disordinati, amori impegnativi.Oggi è stato un compleanno che in qualche modo ricorderò. Ero a londra, stavo lavorando e cercavo di scogliere qualche nodo. In una settimana ero anche riuscito ad intrecciare una sorta di rapporto con un collega, tanto da spingerlo a considerare naturale regalarmi un libro e la sua bicicletta. Forse "qualcosa di buono c'è in me". Eppure intorno, vicino a me continuo a sentire un vuoto insopportabile. Se non fosse stato per il mio roomate avrei passato la giornata da solo. Al massimo sarei andato alla ricerca di un timer da cucina per rendere meno stressante il nuovo lavoro. Perché ormai non ho più voglia di investire in nessuno. Mi stanco subito dei ritardi e condanno a morte ogni assenza.Invece grazie a Beppe è uscita fuori una serata divertente e leggera che ha dato un qualche senso ad una data che cominciavo a voler saltare in fretta. sono a Londra e comunque dovrò ricordarmelo questo giorno. Il primo compleanno lontano da tutta mia vita, contemporaneamente: Chiara, gli amici, la famiglia, il Pigneto.
Ho atteso gli auguri di Francesca, di Claudia. Non avrei mai voluto perdere la loro voglia di ricordarmi, ed altri che aspettavo o temevo no sono arrivati. Marta mi ha mandato una mail incredibile e i miei vecchi coinquilini alla fine sono riusciti a commuovermi. Resto confuso e distratto. Intorno a me gli altri trovano presto un senso al loro migrare, per me invece questa città rimane ancora avara di risposte. Ha sospeso le domande e interrotto i pensieri velenosi ma non sto andando da nessuna parte. Prendo tempo ed aspetto, cercando di prendermi cura di quello che ho dentro.Ho bevuto troppo, buonanotte.a.
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